La distorsione laterale di caviglia è uno degli infortuni più frequenti, sia in ambito sportivo che non, per cui si richiede il consulto di un fisioterapista.
In tanti anni di lavoro ho sentito un gran numero di opinioni in merito, spesso anche in contraddizione fra loro: è meglio curarle col ghiaccio o con impacchi caldi? Meglio immobilizzare la caviglia o lasciarla libera di muoversi? Bisogna sempre fare una radiografia? Le pomate sono utili? Esistono delle tipologie di scarpe utili per evitare questo infortunio? Per rispondere a queste domande ho quindi pensato di riassumere e tradurre per voi un articolo scientifico che passa in rassegna ogni aspetto relativo alla distorsione laterale di caviglia.
FATTORI PREDISPONENTI:
Sono tutti quei fattori che aumentano il rischio di andare incontro ad una distorsione laterale di caviglia. Fra questi il clinico deve distinguere quelli modificabili (che diventeranno il target dell’intervento riabilitativo), da quelli che non lo sono.
Una rigidità della caviglia (soprattutto il flessione dorsale), debolezza muscolare, scarsa coordinazione, ridotta resistenza cardiopolmonare, peso eccessivo ed elevata pressione sulla parte interna del piede durante la corsa sono fattori modificabili correlati ad un aumento del rischio di distorsione. Il principale fattore di rischio estrinseco modificabile è il tipo di sport praticato: basket, pallavolo indoor, e gli sport da campo (calcio, rugby ecc.) presentano i più alti livelli di rischio. Il livello di partecipazione a questi sport (essere un professionista piuttosto che un amatore) influenza in maniera diretta la probabilità di andare incontro ad una distorsione laterale di caviglia.
Fattori non modificabili sono invece il genere femminile, un’elevata altezza, alterazioni anatomiche della caviglia, alterata postura del piede e della caviglia.
PROGNOSI:
Nella maggior parte dei casi, a seguito di una distorsione laterale di caviglia, il dolore diminuisce gradualmente nell’arco di un paio di settimane. Ma nonostante un trattamento adeguato, molti pazienti continuano ad avere dolore ed instabilità.
Quali fattori sono correlati all’instaurarsi di una instabilità cronica? Incapacità di saltare ed atterrare a due settimane dalla prima distorsione, deficit del controllo posturale, alterata cinematica dell’anca, instabilità/lassità legamentosa a 8 settimane dalla distorsione, praticare sport ad alto livello, essere un giovane uomo, un elevato indice di massa corporea, altezza elevata, difficoltà nel controllo posturale. Data la “natura neuromuscolare” di molti dei fattori individuati, ne consegue il ruolo centrale della riabilitazione per avere un buon recupero.
DIAGNOSI:
In caso di distorsioni importanti il rischio di una frattura dovrebbe essere escluso da un adeguato utilizzo delle Ottawa ankle rules (OAR) e, se indicato, da un controllo radiografico.
Le rx di caviglia sono indicate se c’è dolore in regione malleolare ed almeno una fra (A) Dolore osseo al margine posteriore o all’apice del malleolo laterale, (B) Dolore osseo al margine posteriore o all’apice del malleolo mediale, o (C) Impossibilità di sostenere il peso del corpo per almeno 4 passi sia nell’immediato post-trauma che in pronto soccorso. Le rx di piede sono indicate se c’è dolore nel medio piede ed almeno una fra (A) Dolore osseo alla base del quinto metatarso, (B) Dolore osseo allo scafoide, o (C) Impossibilità di sostenere il peso del corpo per almeno 4 passi sia nell’immediato post-trauma che in pronto soccorso.
Le lesioni legamentose della caviglia sono classificate in 3 gradi crescenti di gravità:
- Grado I : Distorsione di grado lieve.
- Grado II : Distorsione di grado moderato / microlesione legamentosa.
- Grado III : Distorsione di grado severo / lesione legamentosa completa.
Nei casi in cui vi sia ematoma accompagnato a dolore alla palpazione della porzione distale della tibia e/o positività al test del cassetto anteriore, è probabile che vi sia una lesione totale dei legamenti del comparto laterale. Sensibilità e specificità del test del cassetto anteriore sono massimi fra i 4 ed i 5 giorni dopo il trauma.
TRATTAMENTO:
RICE (acronimo inglese che sta per riposo, ghiaccio, bendaggio, elevazione): Nonostante venga spesso prescritto, ma non c’è una solida evidenza che supporti l’utilizzo di questo trattamento al fine di ridurre i sintomi associati ad una distorsione laterale di caviglia. Solamente l’applicazione di ghiaccio associata alla terapia fisica ha dimostrato una buona efficacia nel contenere il gonfiore e migliorare la funzionalità.
FANS (farmaci antinfiammatori non-steroidei): Questo tipo di farmaci si sono dimostrati efficaci per ridurre il dolore nel breve termine (<14 giorni).
IMMOBILIZZAZIONE: Recenti studi hanno dimostrato che piuttosto che immoblizzare la caviglia è preferibile utilizzare supporti funzionali abbinati alla terapia fisica per un periodo di 4-6 settimane.
SUPPORTI FUNZIONALI: Sono dei supporti esterni che, diversamente dall’immobilizzazione rigida, permettono di caricare, in maniera protetta, il tessuto lesionato. Il loro utilizzo per 4-6 settimane si è dimostrato più efficace sia rispetto alla immobilizzazione che ad altri tipi di supporti (taping o bendaggi compressivi).
ESERCIZIO: Deve far parte del trattamento. Gli esercizi di rinforzo e propriocettivi si sono dimostrati efficaci non solo per avere un recupero migliore e più rapido, ma anche nel ridurre la probabilità di avere una instabilità residua e di andare incontro a recidive. Gli esercizi eseguiti sotto la supervisione di un fisioterapista sembrano portare a migliori risultati rispetto agli esercizi eseguiti autonomamente a domicilio, portando a migliori livelli di forza e propriocezione, e ad un più rapido ritorno all’attività lavorativa e sportiva.
MOBILIZZAZIONE MANUALE: Si è visto come associare agli esercizi anche della terapia manuale porti ad un più rapido recupero della mobilità in dorsiflessione e ad una maggiore diminuzione del dolore.
TRATTAMENTO CHIRURGICO: In passato si ricorreva frequentemente alla chirurgia, fino a quando non è stato dimostrato che con il trattamento conservativo si possono ottenere gli stessi risultati (con meno effetti collaterali!). Ad oggi si prende in considerazione la chirurgia solo nei casi di instabilità cronica di caviglia che non hanno ottenuti buoni risultati col trattamento conservativo.
PREVENZIONE:
SUPPORTIFUNZIONALI E BENDAGGI: Si sono dimostrati efficaci nella prevenzione sia di un primo evento distorsivo che delle distorsioni ricorrenti. Anche il kinesiotape potrebbe avere un ruolo preventivo, per il suo effetto di migliorare la propriocezione.
TERAPIA FISICA: Gli esercizi di coordinazione ed equilibrio sono efficaci nel ridurre le recidive dopo un primo episodio distorsivo, e negli atleti sono ancora più efficaci. Questi esercizi dovrebbero essere quindi iniziati il prima possibile dopo una distorsione e dovrebbero far parte dell’allenamento (magari come esercizi eseguiti a domicilio).
CALZATURE: La tipologia di calzatura (alta o bassa) non ha dimostrato influenzare la probabilità di andare incontro ad una distorsione alterale di caviglia.
Dott. Marco Zignani- Fisioterapista Osteopata
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